Occhi iniettanti di sangue. Il rito del caffè per socializzare è infatti sempre esistito ed è parte della nostra cultura, non solo italiana. Passo i miei indici sudici e appiccicosi sulla mia cornea con poca delicatezza. Stavano mandando un pezzo dei King of Leon, Radioactivity. Il Clubbino lontano. Tu sei nato in un'epoca dove hai dovuto fare delle rinunce e dove ti sei dovuto adattare a tante circostanze difficili. Un solo attimo, per guardarsi e non riconoscersi, per Quest’ultimo era davvero un piccolo e silenzioso isolotto – tutto circondato da una bianca e sorridente spiaggia, sopra la quale [...], Franco non si faceva mai toccare i piedi. Toh, uno torna a Firenze e il primo che incontra è Franco, detto anche Crampo. Anzi. Che fa da casa al mio sentire Navigando per sogni pacificatori? Okay, sei stata molto più precisa ed ho compreso pienamente, grazie [...], Amici lettori di letture da metropolitana, sono tornato a parlare di football a proposito di un altro campo di calcio improvvisato che ho dipinto ispirandosi Nonostante i problemi di quel periodo, Natalia conservava sempre il suo ottimismo. una buona prima parte Sara..a domani :), AmorLibre: l’acqua che scorre in montagna e cade nel vuoto Fragorosamente Decisamente Lenti Voltati Volgi l’orecchio Senti appena appena quello scorrere di [...], Roberta21: ” Luciano De Crescenzo Non c’è nulla di più prezioso del TEMPO e il caffè è esattamente questo : è il tempo della pausa, il … Caffè in tazzina di ceramica, al vetro, macchiato caldo o freddo, […] Si rilassò soltanto ritmando i suoi passi con le prime note di wish you were here, e salì in macchina. La porse a Dante insieme a una banconota arrotolata. Molti usano la scusa del caffè insieme alla fatidica frase “ti devo parlare”, e forse qui il caffè diventa un po’ più amaro. I The Strokes sparati forti cantavano “Met me in the bathroom” e Dante sgranò gli occhi e pronunciò ad alta voce “In Bagno!”. Ha proprio grinta. “devi stare calmo, stronzo”. Perchè il protagonista non centra piu  i tasti, e passa da sorrisi a bronci, troppo velocemente, decidendo che era il momento giusto per. La scusa del caffè per... #raccontarsi #caffè #caffetime #ogniscusaèbuona #dolcificacolmiele #miele #roccadelxoni #ilnostromielemillefiori #solediprimavera #mezzojuso Datazione: 1750, letta la versione redatta nel 1996. Lo capì guardando l’asse del gabinetto impiastricciata da una sua goccia di sangue, dopo che per un paio di volte aveva provato a tirare su col naso, mentre pisciava e si specchiava il pisello sul pulsante cromato dello sciacquone. sempre delicato ed emozionante, Patapump: Magari non indossa le mutandine. La guardava dormire perchè lui non dormiva più da giorni. Che fanno concerti anche laggiù?”. Decise di amarla dopo il dolce, prima del caffè. Passò oltre, deviando il suo percorso per Via del Crocifisso e amen, si sedette sul marciapiede tra due macchine e si preparò un’altra riga, appoggiando la schiena al motorino parcheggiato li sopra. Era diretto al Clubbino, e si sentiva particolarmente in forma. che si dia inizio..buon testo Santiago. Natalia conservava sempre il suo ottimismo. Perchè quella cocaina era forte e   il muco post orgasmo gli aveva fatto capire alcune cose su Shoshanna,  quindi  era diventato molto più aggressivo del solito, e poco prima,  oltre a dare qualche cazzotto assestato bene, ne aveva ricevuti un paio altrettanto decisi. Oggi siamo in Polonia, c'è una strada chiusa e sulla parete di fondo la [...], Walter Fest: Lo stesso profumo che era rimasto sulla barba di lui. E profumo buono. Il nostro caffè è un’alternativa differente rispetto ai caffè che entrano nelle case degli italiani. Faceva un caldo assurdo, incomprensibile per quella notte di Maggio, e Dante non poté fare a meno di afferrare la prima maglietta dalla sedie ed uscir. APPROFONDIMENTI. Pensò bene che ormai la situazione fosse degenerata, la roba di Cedric era forte, la presenza di Violante lo aveva destabilizzato. Fantasticando ho perduto il ritmo sovrano, si propaga, perde il controllo, accende di peccato il mio cervello. A Franco non lo frega nessuno!!!Grazie! Ma poi mentre si specchiava il cazzo e si puliva il naso dalla merda varia del venerdi sera, sentì vibrare qualcosa nella tasca posteriore dei jeans. [...], "Nell'intimità del mio studio non ancora ultimato e per la prima volta, abitato ancora da scatole aperte, scatoloni in attesa di collocazione e pezzi di L’è un po’…”, “Russia, Crampo, Russia! Che fa da casa al mio sentire Navigando per sogni pacificatori? Un solo attimo, col tempo che ha preso con sé i giorni utili & tutto quanto potesse portar via. Probabilmente non sufficientemente forte. ora della notte Che insegue il giorno? Ma non hai altro per la testa?”, “No. Sniffò. 20 novembre 2020 Era una giornata di pioggia e Natalia quel giorno si era svegliata di buon umore come sempre. Tutto sommato, non mi dispiacerebbe sentirtelo dire, pur di averti qui ancora una volta, a bere il caffè insieme! Fantasticando ho perduto il ritmo sovrano, si propaga, perde il controllo, accende di peccato il mio cervello. Pensavo fosse più tardi.. invece è piuttosto presto. Multati ieri ed oggi anche gruppi di avventori che si assembravano dinanzi ad alcuni bar del centro storico con la scusa del caffè di asporto. E magari mi avresti detto ancora: "sei la solita testarda!". Meglio sganciarsi. Sono stato in Russia con i Neon!”, “Però! Partì spedito, diretto non si sa bene dove, era distratto, e teneva il telefono e la leva del cambio con una mano, il volante e una sigaretta con l’altra. Sull’asse del gabinetto o dentro il cestino rinvoltato in carta igienica per niente soffice. Natalia si affacciò alla finestra e cominciò [...], Le hai tutte intorno Le senti pulsare Sono battiti diversi Veloci Ascolta Sembrano tamburi che rullano e colpiscono quella pelle Ascolta meglio Sembra, l’acqua che scorre in montagna e cade nel vuoto Fragorosamente Decisamente Lenti Voltati Volgi l’orecchio Senti appena appena quello scorrere di [...], C’era una volta… …nel bel mezzo dell’oceano e invisibile ai più moderni mappamondi e sconosciuto perfino alle carte nautiche più dettagliate, un isolotto, dal nome Arza. dal nome Arza. Quando pensi di saperne più di Franco! Sono i soldi dei promoter. Ho giocato per circa un’ora a rimpiattino, ma poi stufo ho mollato. La posizione iniziale del protagonista doveva essere : posizione fetale, nudo, sul letto della camera sporca, e una discreta dose di silenzio intorno. Sembra che la musica provenga direttamente dalla mia testa, invece dopo circa venti minuti mi accorgo che proviene dalla gran cassa al mio fianco. Ma piu che triste, vero. Benedetto Crampo, mi fai perfino tornare la voglia di sognare…you may say I am a dreamer…. Domani il suo naso colerà per l’allergia da graminacee e non più per i cazzotti e per la cocaina. La pista è appiccicosa, forse per il prosecco che è caduto a quella banda di indemoniati o per qualche altra merda, ma il fatto è che il pavimento sta stingendo e ho le scarpe e i pantaloni, quasi fino al ginocchio, sporche di rosso. A un certo punto dovevi smetterla perché leggevi nei suoi occhi che lo sclero era dietro l’angolo. Invece portò a occhi gialli, e una sbronza colossale. ispirato da cosa o da chi non so...era [...], Eravamo in un bar, una sorta di quei bar dove ci sono anche dei divanetti, a volte dei letti in mezzo alla stanza. E se ne stava chiuso nel cesso di un pub dal nome ricercato, per prendere tempo. Ma esiste da qualche parte nel mondo una cosa così? Mi guarda fisso fisso e poi esplode: “Appunto! Lo stesso profumo che era rimasto sulla barba di lui. Cedric non lo guardava e si infilò un dito nel lobo dell’orecchio, privo di dilatatore. E profumo buono. Ed era stato abbindolato come il peggiore dei fessi. Un golf a righe gialle, nere e rosa. O come te la passi? Le tasche dei suoi jeans adesso erano vuote e pronte ad accogliere qualcosa di più interessante che un telefono. A voi, che usate la scusa “ci vediamo per un caffè?” per assaggiare una volta in più la vostra bevanda preferita, e a voi, che se avete un dubbio da risolvere, una domanda a cui dare risposta, un problema da affrontare … vi “caricate” con in mano un bel caffè. I suoi occhietti verdi (se fosse nato con quelli azzurri, di sicuro da buon mediano di mischia dei Verdi si sarebbe messo le lenti a contatto) lampeggiano come le quattro frecce in doppia fila. Con la scusa di un caffè ci si incontra per scambiarsi le ultime news, le confidenze e vivere le avventure rocambolesche che ogni tanto capitano. In tempi scarni di celebrazioni rispolvero quella del caffè sospeso che oggi, 10 dicembre, “santifica” la sua giornata. Anticamente questa strada si chiamava Via Buia perchè, come puoi vedere è orientata in in modo che i Palazzi coprono il Sole nella maggior parte della giornata. La vescica avevo spurgato tutto il whisky. Le strade di Firenze sono la loro storia, prenditene cura! Ne ho parlato, sì ma mica con un dottore, bischero che non sei altro! grazie Roby :) e un grazie a te Walter. Bere il caffè insieme e discutere sul fatto che io la maschera proprio non la voglio tenere. Non pensava più a lei, forse. Marcel si sentiva coglione perchè nella rissa gli avevano fottuto il telefono. faccio outing... è la mia scusa abituale per rompere. Sapevi di toccare il mio punto dolente, non per ferirmi, ma per incoraggiarmi a non arrendermi.  Non avevano fottuto niente quelli stronzi. Ripensò a una di quelle sere. Rimasero in silenzio, finché l’ospite non prese dalla tasca una bustina bianca con della cocaina, che divise in due strisce sullo schermo del telefono. E magari, mi avresti detto ancora: "sei la solita testarda!" Decise di amarla dopo il dolce, prima del caffè. Ripensò infine a quanto gli fosse sembrata un ottima idea scrivere sullo specchietto del motorino “ti vedo” come monito per la serata. Sigarette sigarette sigarette. Tentò di gettarla fuori, ma il finestrino era chiuso e in un istante i polpastrelli gli bruciarono in una pioggia di scintille. Cedric, spazientito, era fermo con le mani protese come per offrire una comunione, disse soltanto “cosa ti serviva?”.  Un attimo di esitazione, poi Dante si sporse, e pensando “Ah, se tu fossi qui”, si chinò sulla cocaina e rispose: “Tutto”. Invece, pensa, noi venderemmo biglietti sul posto, senza averli, li stamperemmo lì per lì, con una stampante modello telex, il posto appena comprato si oscurerebbe nella pianta del teatro e in tutti gli altri computer, qualsiasi organizzatore conoscerebbe in tempo reale l’andamento delle vendite, i box office diventerebbero in tutta Italia i centri di informazione dello spettacolo di ogni teatro, di ogni città!”. ero distratto. Perchè aveva preso un pugno, perchè si specchiava il cazzo, e perchè non era piu libero nei sentimenti. In questa via troverai la Biblioteca delle Oblate una biblioteca di pubblica lettura, inaugurata il 25 maggio 2007 ospitata nel suggestivo ex-convento trecentesco delle Oblate dal quale trae la sua denominazione. Non ricordo il motivo ma abbiamo tutti e due le mani occupate da due bicchieri. Entrò nel locale minuscolo, pochissima luce, musica potente e nessuna faccia nota. “Che cazzo fai” disse quello e con la sua grande manona gli prese la testa e gliela schiacciò contro il muro. Cerco comunque di spiegarmi meglio. Perché i computer ci sarebbero, i software pure, ma ci manca la rete”, “Spiritoso! Solo che la sequenza fu inversa, e sconfusionata. Ma non capisci? Fino a 240 controlli su una stessa persona, come nel caso di Laura, la ragazza italiana di cui il Caffè ha raccontato la storia in agosto. Passarono i minuti e Dante faceva sempre più fatica a stare fermo, la roba di Cedric funzionava una meraviglia. Peppino viene dall'america e tra le cose belle che ha scoperto a napoli ci sono le femmine. Patapump: Il cd salta un pò ma dovrebbe essere fearless, perche in fondo ascolto solo quella, quindi senza paura alzo il riscaldamento e parto sbattendo le ciglia frenetico sperando che mi si inumidiscano un po di più le lenti a contatto. Non avevo voglia di andarmene, ma tra la folla era spuntata l’altra, che sapevo fosse li, ma non immaginavo che mi cercasse in quel modo, come un segugio, ringhiante. La porta del gabinetto si aprì e uscì una coppia. Dal naso di Marcel colava di tutto, e con calma metodica ed esperta, strappò un lungo pezzo di carta igienica non molto soffice, e senza prestare attenzione al sangue che sporcava l’asse del cesso, ci rinvoltò il telefono dentro, e lo gettò nel cestino. A me interessa la prevendita. Ogni passo faceva pulsare il nervo di un suo dente poco curato. Descubre Con La Scusa Di Un Caffè de Kevin Gianni Spataro en Amazon Music. Se io sono un sognatore, lui è un viaggiatore dei sogni. Lei invece era convinta di aver avuto un invito per una sveltina in bagno, magari con una riga in regalo. Salgo gli scalini barcollante, non vedendo un cazzo, sentendo ancora tanta musica, stropicciandomi gli occhi. Un solo attimo, per guardarsi e non riconoscersi, per, ritrovarsi amandosi ancora. Perquisizioni, interrogatori, pedinamenti. Non se li faceva neanche sfiorare. Con la la scusa del caffè, vi parlo oggi dell'articolo 1 della Costituzione italiana. Ma piu che tragico, triste. anche se non amo il calcio...veramente bravissimo, Ho incontrato un tipo un po' truce con la faccia da teppa che tentava di tappare un tino con un turacciolo tutto tarlato, ma tentennava talmente tanto Il naso avrebbe smesso di colare ma dentro quel telefono costoso c’era di tutto.Presente e passato. “comunque ho scoperto che i pinguini del capo possono stare insieme tutta la vita, quindi se ci riescono i pinguini….. al diavolo l’anello, adesso ho deciso che voglio un ramoscello di baobab.”. ciao grazie :)❤, Non rifiuto i sentimenti del mio cuore Non rifiuto le lacrime che bagnano il mio viso Sono i messaggi che dicono chi sono E chi sono io In questa sonora Magari torna, magari no. A modo tuo hai sempre cercato di comprendermi. Una scusa per dire ad un amico che gli vuoi bene. "Sei testarda come tua madre", mi hai detto tantissime volte. Ci sono giornate in cui un caffè rimarrà indelebile. Alzò gli occhi e si ritrovò faccia a faccia con Cedric, che lo fissava senza espressione. Non se li faceva neanche sfiorare. Peccato che poi arrivano e me li portano via”, “Vorrei vedere, non sono mica soldi tuoi quelli. L'imbarazzo nell'invito a un caffè è identico a quello ad una cena nel migliore ristorante. Piacerebbe anche a me, ma se mi sposto, al Box Office chi ci pensa? Venne sbattuto fuori come un sacco dell’immondizia e si ritrovò riverso sul selciato a fissare il cielo. Certo, che se ci fosse quella Rete che dice lui, ci si potrebbe anche collegare tutti insieme per davvero. Saremmo i primi al mondo! Violante era lì da qualche parte. Aveva anche iniziato a sudare, perchè anche la sua pelle si stava lavando dalla sua sporcizia. Il gusto del caffè e la sua preparazione è qualcosa di molto personale, ma se è vero che il caffè è un piacere, per goderselo davvero bisogna anche saperlo fare. Alla [...], Okay, sei stata molto più precisa ed ho compreso pienamente, grazie [...], Amici lettori di letture da metropolitana, sono tornato a parlare di football a proposito di un altro campo di calcio improvvisato che ho dipinto ispirandosi, ai lavori fotografici di Neville Gabie inseriti suo libro "Post". Con la scusa di un caffè … In Piazza San Pier Maggiore c’erano le solite americane sguaiate davanti al Lion’s, “Bene a sapersi” pensò, “più tardi potrei venire a raccogliere i resti”, ridacchiando da solo, stupidamente. Aveva veramente annusato l’aria sperando di sentire il suo profumo, povero coglione. «Ero a girare un video agli Studios, in un momento di pausa cercavo del caffè e incontrando quello che poi sarebbe diventato mio marito gli ho chiesto dove fosse la caffetteria. Quindi vi faccio una preghiera, cari forumini desiderosi di aiutare con lodevoli intenti: basta tirare fuori dal cilindro la scusa del caffè! Tu eri appoggiata al muro con la schiena, io semplicemente parlavo davanti a te. Questo barattolo adottato da XXXXXXX XXXXXXXX servirà a tenere pulita la strada dai fastidiosi e inquinanti mozziconi di sigaretta! Ormai non si ferma più. brava Sara. Erano tre pillole all’inizio ma al semaforo ne aveva ingoiata una, totalmente all’oscuro di cosa Cedric gli avesse dato.  La bionda sorrise, ma Dante non se ne curò molto, adesso pensava a farsi un altro colpo, e notò gli antipatici baffetti biondi della ragazza. Lei dormiva nel suo letto, con la sua camicia aperta, senza mutandine. E profumo buono. Non c’è nulla di più familiare e rassicurante del gorgoglio del caffè che “sale” sul fornello di casa, mentre il suo delizioso aroma pervade il soggiorno. diciamo che questa storia ha varie evoluzioni. “Abbiamo scelto il prodotto che ci dava la scusa di parlare e confrontarci e ci aveva ridato quella calma, quale prodotto se non il caffè. Calcio Storico e Box Office. Serve una rete che colleghi i computer di tutta la Toscana, anzi di tutta Italia, anzi del Mondo, che crei un universo virtuale, dove i dati possano scambiarsi in un nanosecondo…e quindi basterebbe essere collegati solo a un piccolo punto della rete e saresti collegato con i computer di tutto il pianeta…”. E adesso era raffreddato. Non dormiva da dopo il dolce, prima del caffè… Ma la sua attenzione venne colpita da un golfino appoggiato sul divanetto a pochi passi da lui. Aggiungendo forse qualche singhiozzo sommesso. Quando questo accadeva Franco cominciava con una risata isterica, ma che, dietro celava un estremo fastidio. Il flusso delle parole sconnesse sta già debordando dagli argini della mia comprensione e rischia di allagare i campi della mia capacità mentale. Un cubo umano. Il resto si vede bene, il suo viso no. Il cuore batteva forte, poi rallentò e prese il ritmo del pezzo che stavano mandano dentro, quel re si sol mi che lo ossessionava. Prego. Sta andando già tutto un po’ più veloce del solito. «â€™Ma guarda questo!’, ho pensato subito. Tutto sommato, non mi dispiacerebbe sentirtelo dire, pur di averti qui ancora una volta, a bere il caffè insieme! Poi fissò le pupille mettendo a fuoco non il suo occhio verde, ma la scritta fatta con un Uniposca bianco sullo specchietto, quasi completamente sbiadita. Percorrendola ti troverai davanti la magnificenza della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e della Cupola del Brunelleschi. Perchè il punto non è COSA, il punto è FARE QUALCOSA! E sai perché? ispirato da cosa o da chi non so...era [...]. Solo odore di alcool stantio riversato sul pavimento, nessun odore di Violante. sai che pur trattandosi di argomento bello tosto, anche io ritengo [...], Non rifiuto i sentimenti del mio cuore Non rifiuto le lacrime che bagnano il mio viso Sono i messaggi che dicono chi sono E chi sono io In questa sonora, ora della notte Che insegue il giorno? Violante era sicuramente lì dentro. Scusarsi nella sostanza Scusa è molto più di una parola, è un atto linguistico. Per sua fortuna se ne andò. Se la chiudo magari se la pigliano pure a male e me la smontano per rivenderla ai cinesi del ristorante Panda lì davanti. Sembrava proprio il suo. Evita tutte le mie puttanate da finto interessato e mi dice che vorrebbe farmi un pompino in bagno con lo stessa enfasi di Zed quando parla di volersi fare un kebab con tanta cipolla.